L’Università degli Studi di Palermo entra nell’area d’interesse di investitori e stakeholder statunitensi
L’Università degli Studi di Palermo entra nell’area d’interesse di investitori e stakeholder statunitensi per instaurare futuri rapporti istituzionali di cooperazione transatlantica, in particolare nel settore strategico delle Life sciences (Scienze della vita) e della Salute animale in ottica One Health con un’attenzione alle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale.
È con questo importante risultato che la delegazione dell’Ateneo palermitano ha fatto rientro dalla missione a Washington DC, ospite dell’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti, dove ha partecipato alla “Italy-US Tech Business & Investment Matching Initiative”.
Il progetto ha l’obiettivo di incentivare l’incontro tra Istituzioni e aziende italiane e statunitensi per realizzare partnership industriali e per incentivare flussi di investimenti in settori strategici che, per l’anno 2025, sono stati individuati nell’area delle Scienze della vita, dell'Aerospazio e dell’Intelligenza artificiale.
“L’Università di Palermo – ha sottolineato Andrea Pace, prorettore alla Ricerca e al Trasferimento tecnologico intervenuto all’evento - ha avuto modo di presentarsi mettendo in luce il suo ruolo all’interno dell’Europe Enterprise Network, la rete creata dalla Commissione Europea per supportare l’attività imprenditoriale delle deep tech e dell’open innovation. Ma non solo, ha anche mostrato le sue competenze di ricerca nell’ambito delle tecnologie strategiche europee (STEP) e di alta formazione attraverso i suoi 33 corsi di dottorato, incluso i due dottorati nazionali in ambito Life sciences su Biodiversità e Medicina di precisione. Grazie a questa iniziativa abbiamo avuto la possibilità di interloquire con diversi rappresentanti delle Istituzioni e del mondo della finanza che osservano, con particolare attenzione, le nuove proposte che scaturiscono dal mondo accademico con la volontà di investire su start-up innovative. A mostrare particolare interesse a instaurare rapporti di cooperazione istituzionale sono stati, fra gli altri, il professore Marcello Alecci, addetto scientifico presso il Consolato Generale d’Italia a Chicago, al fine di promuovere collaborazioni con le università del Midwest e la professoressa Beth Monteleone, vicepresidente per la Ricerca della Kansas State University, maggiormente attirata dagli ambiti relativi alla biodiversità e alla salute animale in ottica One Health”.
“Si tratta di un ulteriore passo nella direzione di un Ateneo riconosciuto al livello internazionale – ha dichiarato Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo – che investe e attrae finanziamenti in settori cruciali per il futuro del pianeta. La filosofia che abbiamo fatto nostra, apprezzata dalla Presidente Europea Ursula Von der Leyen, guarda alla sostenibilità non solo attraverso lo sviluppo della ricerca e di tecnologie sempre più adeguate a un utilizzo responsabile delle risorse ma, anche incentivando quei settori delle scienze della vita sempre più rispondenti al concetto di Healthy Planet. Come Ateneo abbiamo la responsabilità di formare professionalità che siano in grado di rispondere ai bisogni dell’umanità e che, al tempo stesso, possano cogliere ogni opportunità per creare valore diventando attori principali del sistema economico”.
L’iniziativa è stata promossa da: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, 14 regioni italiane, Confindustria, Transatlantic Investment Committee (TIC) e Transatlantic Harmonic Foundation (THF). Da parte americana, gli Stati Uniti hanno partecipato con il dipartimento di Stato, il dipartimento del Commercio, le rappresentanze di 18 Stati americani, la Tech Hubs Organization, Select USA e la Camera di Commercio statunitense.