L’Irisina potrebbe spiegare i benefici anti-obesità ed anti-diabete dell’attività fisica
E’ stato dimostrato per la prima volta in un campione di popolazione residente a Palermo che le concentrazioni di Irisina, un ormone di recente scoperta e prodotto a livello muscolare, sono associate al livello di attività fisica abituale. L’irisina potrebbe aiutare a mantenere un corretto peso corporeo e quindi a prevenire l’obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari in quanto sembra favorire la trasformazione del tradizionale “grasso bianco” in una particolare forma nota come “grasso bruno” che è in grado di “bruciare” energia trasformandola in calore. L’attività del grasso bruno fa pertanto disperdere parte delle calorie introdotte col cibo evitando che si accumulino sotto forma di tessuto adiposo. Studi sugli animali hanno riportato che l’irisina è prodotta in seguito all’attività fisica e fanno ritenere che i benefici dell’esercizio fisico siano almeno in parte mediati da questo ormone. Il gruppo di ricerca su diabete e nutrizione guidato dal prof. Silvio Buscemi e coordinato dalla prof.ssa Carla Giordano dell’Università di Palermo con sede presso la Unità Operativa di Endocrinologia, Malattie del Ricambio e della Nutrizione del Policlinico “P. Giaccone” di Palermo, ha pubblicato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista International Journal of Obesity i risultati di una ricerca condotta su un campione di popolazione palermitana che partecipa al progetto ABCD (Alimentazione, Benessere Cardiovascolare e Diabete) in cui si dimostra per la prima volta che anche nell’uomo le concentrazioni di Irisina sono più elevate in coloro i quali compiono abitualmente una maggiore attività fisica. Oltre a far comprendere i meccanismi attraverso cui l’attività fisica è in grado di esercitare benefici metabolici, gli autori dello studio intravedono un potenziale futuro utilizzo farmacologico dell’Irisina quale farmaco anti-obesità.