Il rettore Micari inaugura, il 211° Anno Accademico alla presenza del Premier Renzi
“Ai giovani laureati dobbiamo garantire la possibilità di un lavoro qualificato. Non possiamo mortificarli e costringerli, dopo una faticosa stagione di studi, alla ricerca di un lavoro, qualunque esso sia, anche non corrispondente al livello di impegno che hanno profuso”. Ad affermarlo il rettore Fabrizio Micari in occasione della cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2016/2017 svoltasi anche quest’anno al Teatro Massimo alla presenza anche del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
“Dal 2008 si è verificata un’emorragia di professori e ricercatori con ridotte possibilità di carriera per i giovani più promettenti – ha aggiunto. - Il nostro Ateneo assiste da anni alla contrazione del personale docente e tecnico-amministrativo e bibliotecario per il quale non è stato possibile un adeguato turnover”. Il Rettore poi, non ha nascosto la sua soddisfazione per le 9 mila immatricolazioni di studenti che hanno fatto superare la quota del 15 per cento rispetto agli anni accademici precedenti.
“I tagli indiscriminati hanno provocato un danno strutturale - nell’Università ha sottolinea il Premier – perché si è tagliato in modo dissennato. L’Italia ha bisogno delle Università e della vostra Università e per questo occorre incrementare i fondi ma nel contempo occorre un cambio di passo culturale”.
Nel suo intervento il direttore generale dell’Università, Antonio Romeo, ha sottolineato come la contrazione delle risorse finanziarie e umane ha frenato lo sviluppo dell’Università che non ha però impedito di essere valutata. “Stiamo lavorando per adeguare la struttura organizzativa – ha detto – alle nuove esigenze che un sistema competitivo richiede attraverso una razionalizzazione delle Aree e dei Settori e in una logica di innovazione organizzativa e di avvicinamento dei servizi all’utenza finale”.
Il rappresentante del personale tecnico amministrativo Francesco Fantaci ha detto che il personale ha contribuito all’importante risultato dell’incremento delle immatricolazioni ed ha auspicato che la nuova organizzazione delle funzioni amministrative dell’Ateneo avvenga con la più ampia condivisione dei lavoratori e delle parti sociali.
Il rappresentante degli studenti in Senato Accademico Stefano Di Gangi nel suo intervento ha detto che “Nonostante le numerose eccellenze italiane nel mondo, le nostre università e soprattutto quelle del Sud non riescono ad essere il faro dell’Europa per mancanza di adeguate strutture, propensione al cambiamento e all’innovazione e carenza di interazione con il territorio. Questo comporta una costante perdita degli investimenti dello Stato nella formazione dei propri giovani che diventano risorse per gli altri Paesi, indebolendo così il nostro tessuto socio-economico e culturale”.
Il presidente di banca IMI, il palermitano e alumnus dell’Università di Palermo Gaetano Miccichè ha parlato agli studenti intervenuti e idealmente a tutti gli studenti dell’Università di Palermo, raccontando le varie tappe della sua carriera invitandoli ad avere coraggio e a crescere nel sentimento comunitario. Miccichè, ha poi spiegato la parola: Ritmo - che egli afferma essere diventata un acronimo: R come responsabilità, I come interrelazione, T come tempestività, M come motivazione, O come originalità. Ha infine auspicato che non si pianga più arrivati a Palermo perché si è trovato una terra efficiente, piena di servizi produttiva e nemmeno quando si parte perché non si parte più, perché non deve più essere una terra di transito ma di arrivo”.