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Il prof. Pietro Alessandro Di Maio tra i componenti della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile

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Il prof. Pietro Alessandro Di Maio, ordinario di Impianti nucleari del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo e Delegato del Rettore per le attività propedeutiche alla dismissione del Reattore nucleare di ricerca AGN 201 “Costanza”, è tra gli esperti coinvolti nella “Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile”, istituita dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

Il prof. Di Maio è stato designato quale componente del Gruppo di Lavoro 3 "Tecnologie di fusione" della Piattaforma e inserito tra i soggetti che potranno essere sentiti e informati dei lavori da parte del Gruppo 6 “Formazione ed educazione”.

«La Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile - commenta il prof. Di Maio - è concepita dal Ministero come uno strumento di raccordo e coordinamento dei diversi soggetti nazionali che operano, a vario titolo e livello, nel settore nucleare, con l’obiettivo di favorirne lo scambio di esperienze, esigenze, visioni e prospettive sulle tecnologie nucleari avanzate, contraddistinte da un basso impatto ambientale e da elevati standard di sicurezza e sostenibilità.

Essa ha quale obiettivo prioritario la definizione di un set di linee guida e di una roadmap per lo sviluppo di tali tecnologie nucleari nel medio (impianti a fissione) e lungo termine (impianti a fusione), perché, integrandosi con la generazione da fonti rinnovabili, possano contribuire a fornire una soluzione sostenibile a quella decarbonizzazione del sistema energetico e produttivo nazionale prevista dal recente aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima.

La Piattaforma è pensata per rilanciare e rafforzare le attività italiane connesse, ad ampio spettro, all’energia nucleare anche promuovendone l’integrazione con quelle europee ed internazionali. Essa riunisce un corposo insieme di rappresentanti del mondo dell’industria, della ricerca, nonché del mondo accademico, che per il settore strettamente inerente all’ingegneria nucleare vede coinvolti, oltre che me, anche colleghi del Politecnico di Milano, del Politecnico di Torino, dell’Università di Pisa e dell’Università La Sapienza di Roma».