Il Centro Sperimentale Interistituzionale Polivalente Pediatrico Universitario Ospedaliero) “Buona Pratica”
Ce.S.I.P.P.U.Ò., (Centro Sperimentale Interistituzionale Polivalente Pediatrico Universitario Ospedaliero) all’interno dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia - Cervello” nel 2013. Il Ce.S.I.P.P.U.Ò si pone come “Buona Pratica” nel mettere in atto i suoi interventi di supporto nel materno infantile dell’azienda ospedaliera, collaborando e interagendo sinergicamente non solo con lo staff aziendale, la Direzione di Dipartimento e le direzioni sanitarie, ma anche con servizi aziendali e nello specifico con il Servizio Sociale in presenza di condizioni di grave disagio socio-culturale e psicologico delle famiglie; dove i professionisti del Ce.S.I.P.P.U.Ò. operano nei diversi reparti e collaborano con molteplici figure professionali, quali assistenti sociali, psicologi, educatori dell’Ospedale, per prendersi cura di queste famiglie; e ancora, con l’unità di Comunicazione - Formazione - Relazione con il Pubblico insieme con la quale organizza eventi di formazione degli operatori, per il supporto e la gestione delle difficoltà connesse alla pratica attivata nei reparti del Materno-Infantile, e ancora, si promuovono percorsi di comunicazione e forme di pubblicizzazione.
Il Ce.S.I.P.P.U.Ò, quindi si adopera principalmente per offrire e garantire un sistema articolato e olistico di supporto psicologico e psicoeducativo nascendo da un’idea dell’Unità di ricerca in Psicologia Pediatrica del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo che da diversi anni si occupa di ricerca e di intervento, di promozione dello sviluppo di neonati, bambini e adolescenti in presenza di patologia e/o di nascita prematura, oltre che del supporto ai genitori di questi neonati/bambini/adolescenti.
L’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia- Cervello” a partire da Dicembre 2012, ha deciso di attivare il Ce.S.I.P.P.U.Ò. all’interno di tutti i reparti pediatrici e del materno-infantile dell’Ospedale “V. Cervello”, garantendone il sostegno da parte dall’Assessorato alla Salute (“PSN 2011”) e dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Sicilia.
La “Buona Pratica” del Ce.S.I.P.P.U.Ò., con le sue diverse azioni, si integra nella quotidianità dei reparti del materno infantile/pediatrico, oltre che degli ambulatori pediatrici, nel tentativo di collegare la cura e il supporto e quindi, il lavoro dell’intero team ospedaliero (medici, ostetrici, infermieri), con quello degli psicologi, educatori, esperti della comunicazione e dei volontari.
Il Ce.S.I.P.P.U.Ò sviluppa così una trasformazione del modello gestionale classico: dalla consulenza (il sanitario delega e rimanda allo psicologo casi “particolari” all’integrazione e quindi al lavoro di team per cui l’operatore sanitario e lo psicologo insieme prendono in carico il soggetto affetto da patologia come persona con tutti i suoi bisogni di salute fisica, psicologici e sociali.
Se.S.P.M.I. ovvero al Servizio di Supporto Psicologico Materno Infantile, inteso come quel “territorio connettivo” tra gli psicologi dei diversi reparti coinvolti e tra i reparti che collegano e coordinano la stabilità e il potenziamento di questi nessi; la Psicologia Pediatrica, allora, prende in carico il bambino nella sua condizione pediatrica intesa come “campo” che si definisce tra le specifiche interazioni tra il bambino e i suoi vertici (i caregivers, il pediatra, il suo stato di sviluppo e la patologia)
La ricerca si muove proprio nell’ambito della psicologia pediatrica che all’interno della struttura ospedaliera si configura come ricerca/servizio, oltre che come ricerca/intervento, cioè la ricerca a servizio dell’utenza dell’Azienda Ospedaliera; ovvero fa riferimento a tutti quegli studi che non vengono realizzati e pensati fine a se stessi ma che diventano strumenti riconducibili all’intervento La ricerca/servizio nasce proprio all’interno dei rapporti tra lo psicologo pediatrico e il personale ospedaliero, quindi tra il professionista della salute mentale del bambino e il suo pediatra, il suo neonatologo o ancora tra lo psicologo pediatrico e il genitore del bambino. Si tratta di una tipologia di percorso euristico, che consente all’interno dei servizi una restituzione di dati funzionali a dare un contributo olistico di conoscenza sulle condizioni del soggetto/utente: nel caso specifico la ricerca/servizio permette ai sanitari e alle figure professionali che operano nel reparto di Neonatologia di disporre delle informazioni sullo sviluppo del neonato/bambino, funzionali ad una valutazione più complessa della perinatalità. Questo modello di ricerca, inoltre, prevede da una parte la possibilità di una restituzione che individua tendenze sulle quali riflettere e da cui farsi orientare nei processi di cura, di supporto, etc., e dall’altra, come nel nostro caso, la possibilità di raccolta e di validazione di dati generalizzabili.