Giuseppa Piras
Sono onorata di poter condividere il mio percorso professionale intrapreso grazie alla Laurea in Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare presso l’Università degli Studi di Palermo (a.a. 2009/2010).
Sono sempre stata affascinata dalla biologia e dalla genetica e, inspirata da grandi personalità scientifiche, ho deciso di intrapredere il percorso di studi in Biotecnologie Mediche per cambiare, un giorno, il modo di fare medicina. Nonostante ciò possa sembrare arrogante, è proprio quello che questo corso di laurea vi porterà a fare. Da ricercatore contribuisci a svelare nuovi meccanismi di azione, sviluppare nuove tecniche e terapie al fine di rivoluzionare diagnosi e trattamento di malattie di qualsiasi natura.
La meta per me è stata sempre molto chiara, ma il viaggio che mi ha portato alla realizzazione di quel “cosa-voglio-fare-da-grande” è stato, e continua ad essere, decisamente una bellissima sorpresa ed avventura. Tutto è iniziato con le esperienze di tirocinio: dalla triennale con il Prof G. Sireci studiando i meccanismi immunologici su topo che portano all’induzione di immuno tolleranza, alla specializzazione con il Prof R. Alessandro e il suo team studiando meccanismi di comunicazione cellulare. Proprio durante la specializzazione, sotto la supervisione del Prof Alessandro, ho vinto una borsa Erasmus (programma di Student Exchange in Europa) per un’esperienza di tirocinio sperimentale all’estero della durata di 5 mesi. Dalla nostra bella, calda e soleggiata Palermo mi sono catapultata alla fredda, nevosa, ma altrettando meravigliosa città di Helsinki, in Finlandia. L’accoglienza all’Instituto di Biotecnologie di Helsinki, in particolare all’unità di Microscopia Elettronica, sotto la supervisione della Prof Eija Yokitalo è stata sorprendente e, nonostante le difficoltà linguistiche, la crescita sia professionale che personale è stata incommensurabile.
Dopo la specialistica, ho lavorato per un altro anno nello stesso gruppo di ricerca in Finlandia aprendo i miei orizzonti e le porte a tanti colloqui per una borsa di dottorato all’estero. Con tenacia, nel 2010 ho vinto la borsa di dottorato al Barts and The London School of Medicine and Dentistry, Queen Mary University of London, dove per tre anni ho studiato i meccanismi di infiammazione cronica e l’uso di farmaci biologici nel contesto di malattie autoimmuni, sotto la supervisione del Prof F. D’Acquisto e del Prof M. Perretti. Lo studio ha portato alla scoperta di un nuovo fattore che ha implicazioni nell’interazione tra sistema immunitario e sistema nervoso ed ha aperto la strada a numerosi progetti collaterali e publicazioni scientifiche.
Piuttosto che un punto di arrivo, il dottorato è stato un ulteriore punto di partenza dove si presenta l’indecisione se continuare una carriera accademia o iniziare un persorso di ricerca nel settore industriale. Personalmente, ho accettato una posizione di post-doc con i pionieri della terapia genica per l’immunodeficienza pediatrica, il Prof B. Gaspar e Prof A. Thrasher, al Great Ormond Street Institute of Child Health, University College of London. Mi sono specializzata in terapia genica per malattie metaboliche rare e l’uso di vettori lentivirali per la modificazione ex-vivo di cellule staminali ematopoietiche. Un’avventura che ancora oggi, dopo 6 anni, è in continua evoluzione e che dal bancone di laboratorio mi ha portato allo sviluppo preclinico e presto clinico di una terapia genetica per la glicogenosi di tipo II, malattia ancora oggi a prognosi infausta.
Le scelte da prendere lungo il viaggio sono tante, non sempre facili e talvolta le circostanze possono essere demotivanti, ma le opportunita’ di carriera sono tante e delle più svariate. Basta tirar su la testa dai libri e avere il coraggio di mettersi in gioco con le occasioni che si presentano nel cammino. Il settore biotech ha tanto da offrire e soprattutto da spazio per nuove idee e grandi personalità.
Mail: g.piras@ucl.ac.uk