Gaze Troubles: Migration and Identity in Phototexts - Valeria Cammarata
La mia ricerca si svolge nell’ambito della relazione tra letteratura e Cultura visuale, in particolare è dedicata ad un particolare genere letterario/fotografico: il fototesto.
Ci sono momenti nella storia in cui eventi bellici o catastrofici (molto spesso i due insieme) producono fenomeni talmente impensabili da negare quella umanità a cui, malgrado tutto, appartengono. È il caso, per esempio, di genocidi, di cataclismi climatici, di disastri sociali, economici o politici, insomma di tutti quegli avvenimenti che portano il genere umano, o una parte di esso, sull’orlo della distruzione. Si tratta di avvenimenti o fenomeni difficili da raccontare e mostrare, ma che non possono essere taciuti, che devono essere testimoniati, in prima istanza perché è spesso questa l’unica strada attraverso cui le vittime di tali disastri possono riacquistare l’umanità di cui sono state spogliate, e in secondo luogo perché non vengano dimenticati e, quindi, ripetuti.
Dalla sfida e necessità reciproca di immagine e parola è sorto, alla fine del XIX secolo, il genere ibrido del fototesto, un genere che si è trovato sin dalla sua nascita a dover colmare quello spazio di irrappresentabile lasciato dalla parola letteraria e dalla documentazione fotografica.
Un fenomeno che, oggi più che mai, appare cruciale per il genere fototestuale è quello delle migrazioni umane che nelle loro forme più diverse, dai viaggi della speranza agli incubi dell’esilio e della fuga, hanno interpellato la riflessione filosofica, artistica, letteraria, cinematografica. Lo studio che propongo di presentare parte dall’analisi di alcuni di questi fototesti (The Immoveable East, di P. J. Baldensperger, After the Last Sky di Edward W. Said e Jean Mohr, Where We Come from? di Emily Jacir, Recits d’Ellis Island di Georges Perec e Robert Bober, A Seventh Man di John Berger e Jean Mohr, Emigrants di Winfried Sebald) da cui emergono non soltanto le questioni culturali, filosofiche e politiche, legate al tema delle migrazioni, ma anche quelle di identità e genere.