In Sicilia come in Nord Africa era alloggio per i mercanti stranieri, luogo di incontro per i carrettieri e i cammellieri che lì si incontravano, mangiavano e si sfidavano in lunghe gare di canto. Tutto questo era il fondaco, fùnnacu in siciliano, funduq in arabo. La raffinata arte del canto “a la carrittera” si è sviluppata proprio lì, nei fùnnaci dell´Isola, dove i carrettieri si fermavano per riposare, una tradizione che trova interessanti corrispondenze nella musica araba. A questo è dedicato, domani – martedì 8 giugno 2010, allo Spazio Eventi del Mondadori Multicenter di Palermo, in via Ruggiero Settimo 16 – il quinto degli otto incontri del ciclo “Il piacere della ricerca”, organizzato in collaborazione con l’Università di Palermo. A condurre il pubblico in un’affascinante viaggio tra parole e note sarà l’etnomusicologo Gigi Garofalo, impegnato nella raccolta e la valorizzazione delle musiche del mondo.
A partire dalla comune tradizione siciliana e araba, su iniziativa del grande sassofonista belga di origine siciliana Pierre Vaiana, è partita un´iniziativa internazionale che ha come titolo Funduq, luogo simbolico di incontro fra le due sponde del Mediterraneo, a indicare l´aspirazione alla creazione, attraverso la musica, di un canale di reciproca conoscenza  tra gli uomini.