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EPR (Spettroscopia di risonanza magnetica elettronica)

15-ott-2014

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In un esperimento di risonanza magnetica elettronica (EPR), un campione paramagnetico (contenente momenti magnetici microscopici) con le dimensioni di qualche millimetro cubo viene sottoposto ad un campo magnetico B statico e regolabile dall’esterno. A questo, viene sovrapposto un secondo campo B1 perpendicolare al primo ed oscillante ad una frequenza fissa nell’intervallo delle microonde. La presenza del campo B provoca la separazione in energia tra i livelli energetici del sistema di una quantità dipendente da B (interazione Zeeman). Quando, al variare del campo statico, la separazione dei livelli Zeeman uguaglia l’energia dei fotoni associati al campo B1 vengono indotte delle transizioni elettroniche tra le coppie di livelli Zeeman. Lo spettro EPR è ottenuto misurando la potenza a microonde assorbita dal campione al variare di B.

Tra tutti i metodi di indagine sperimentale sui materiali, la tecnica EPR occupa un ruolo particolarmente importante. Il motivo di ciò è legato alla sua capacità di condurre alla determinazione di caratteristiche microscopiche dei centri paramagnetici studiati.

 

In particolare, lo strumento in dotazione ha le seguenti caratteristiche:

EPR spectrometer: Bruker EMX-Micro-Bay
Frequenza a microonde: 9.8GHz
Potenza a microonde : 200nW - 200mW
Massimo campo magnetico : 1T
Frequenza di modulazione : 4KHz - 100 KHz
Temperatura di misura : 300K, 77K