EDILIZIA/Via alla ristrutturazione da 51 milioni di euro del Policlinico
Al via il mega-appalto per la ristrutturazione del Policlinico, una delle più grandi opere pubbliche nella storia della città. Cinquantun milioni di euro per rendere più funzionale l’ospedale universitario, l’epilogo di una lunga vicenda che parte quando l’Ateneo di Palermo accende un mutuo da 100 miliardi di lire con la Cassa depositi e prestiti per costruire un secondo Policlinico.
Ipotesi poi tramontata, e sostituita (grazie alla devoluzione della somma ottenuta 10 anni fa attraverso un faticosissimo iter) dal progetto di rifunzionalizzazione e di allargamento dell’ospedale esistente, che sarà dotato di una rete di corridoi sotterranei, di una grande area di emergenza-urgenza, di nuovi padiglioni. L’appalto (per la progettazione esecutiva e per l’esecuzione) è stato aggiudicato nel 2010 a un’associazione temporanea di imprese guidata dalla Pavesi di Catania, ma finora l’inizio dei lavori è stato bloccato da una serie di ricorsi che ora si è esaurita. “Così a febbraio – hanno detto oggi il rettore dell’Ateneo Roberto Lagalla e il suo delegato al Policlinico, Giovanni Cerasola – i lavori potranno partire”. Nel frattempo l’associazione temporanea di imprese ha concluso la progettazione esecutiva, che adesso è all’ultimo esame del Rup, il responsabile unico del procedimento dell’Ateneo. Mentre, a gennaio, l’Università pagherà l’ultima rata di estinzione del mutuo.
Nel frattempo, ha annunciato Cerasola, entro la prossima primavera l’ex Imi diventerà un polo ambulatoriale con venti ambulatori, una struttura in grado di assicurare 5000 endoscopie l’anno, una day surgery per piccoli interventi, un day hospital: un polo che consentirà di decongestionare il Policlinico in ristrutturazione, ma che servirà anche a dotare il Policlinico (primo ospedale del Sud Italia) di un luogo per svolgere l’attività intramoenia.
Il rettore ha anche detto che è stato appena chiuso l’accordo con la Regione siciliana sui circa 1000 paramedici (come infermieri, tecnici di laboratorio, ausiliari) in servizio al Policlinico. “Nei prossimi sette anni – ha spiegato – passeranno a carico della Regione, com’è giusto che sia, visto che svolgono attività assistenziale, cosa che consentirà di alleggerire ulteriormente il bilancio dell’Università”. Università che intende puntare sempre più sulla ricerca: nonostante i pesanti tagli a livello centrale, Palermo si classifica prima in Sicilia, e diciannovesima in Italia, nella classifica Scimago sulla qualità della ricerca tecnico-scientifica, con 2643 progetti (circa il 48 per cento) nella fascia di eccellenza.