Cosa possono fare ricercatori e studiosi?
Il ruolo dei ricercatori nel sostegno all’open access è di primaria importanza a livello sia ideologico che operativo. Il primo passo è il superamento dei preconcetti legati ad una visione dell’accesso aperto come il canale per le pubblicazioni di minor rilevanza e dei timori per la mancanza di avallo dell’editoria scientifica tradizionale (spesso oltretutto legata a motivazioni commerciali ben più che di qualità dei prodotti); fatto questo, mediante un’opera attenta di approfondimento e attenzione alla realtà, al ricercatore è richiesta un’opera di promozione dell’open access tra i suoi colleghi e di analoga educazione delle nuove generazioni di studiosi.
Dal punto di vista strettamente operativo è importante che il ricercatore-autore: preveda che tra i propri fondi di ricerca una parte venga destinata alle pubblicazioni su quelle riviste open access che richiedono il sostegno economico dell’autore; faccia attenzione ai contratti editoriali in modo che apposite clausole e addenda consentano la conservazione dei diritti legati all’accesso aperto dei propri prodotti; sottoponga gli articoli scientifici ai comitati editoriali di journal open access; depositi sistematicamente i propri pre-print e post-print nell’archivio istituzionale del suo Ateneo o ente di ricerca e in archivi disciplinari fruibili liberamente online; incentivi la diffusione di atti di convegni e congressi di cui fa parte tramite canali accessibili gratuitamente; partecipi ai comitati editoriali e alla validazione di articoli di riviste ad accesso aperto; valuti la possibilità di fondare lui stesso un journal open access per la propria area di specializzazione; collabori con l’amministrazione dell’ente di afferenza nelle attività di creazione e mantenimento del deposito istituzionale e di redazione delle politiche da adottare per il sostegno all’open access.