Corso in Amministrazione e Destinazione dei beni confiscati
Le misure patrimoniali contro le organizzazioni mafiose e la criminalità del profitto sono, ormai da anni, al centro di una intensa attività legislativa che a più riprese sta innovando in profondità l’intero settore. Soltanto negli ultimi due anni si è assistito (con i cc.dd. “Pacchetti sicurezza” varati dal Parlamento nel 2008 e nel 2009) all’introduzione di importanti novità in ordine sia agli stessi presupposti normativi per procedere giudizialmente al sequestro e alla confisca dei proventi della criminalità organizzata e d’impresa, sia alle procedure e alle tecniche di gestione e destinazione dei beni oggetto di tali provvedimenti. Recentemente si registrano ulteriori novità.
Da un lato, ha visto la luce il decreto legislativo che istituisce l’Albo degli amministratori giudiziari.
E, dall’altro, è stata varata l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati, ente centralizzato al quale vengono ora conferiti poteri e competenze fondamentali prima incentrati sull’autorità giudiziaria o su altri rami della pubblica amministrazione. Senza contare che si è in attesa che il Governo attui la delega ricevuta dal Parlamento con la legge n. 136 del 2010 (Piano straordinario contro le mafie), con l’emanazione di provvedimenti che certamente determineranno ulteriori modifiche al sistema vigente in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
Il Corso di Alta Formazione ha dunque lo scopo di fornire una preparazione aggiornata tanto sul complesso sistema di norme che oggi regolano i vari profili disciplinari coinvolti (diritto e procedura penale, diritto amministrativo, diritto civile, diritto delle misure di prevenzione), quanto e soprattutto sull’esperienza anche di tipo manageriale consolidatasi nel campo dell’amministrazione dei beni e delle aziende sequestrati e confiscati. Più in particolare, il Corso ambisce non solo a formare e/o perfezionare la preparazione teorico-pratica per l’esercizio delle funzioni di amministratore giudiziario, ma anche a promuovere l’emersione di nuove figure professionali in grado di svolgere un ruolo attivo nei complessi processi di riutilizzazione dei beni confiscati.