Contributo dell'Università di Palermo a una ricerca che dimostra un nuovo meccanismo per combattere il cancro al fegato
Un team di lavoro internazionale comprendente ricercatori dell'Università di Palermo ha dimostrato un nuovo meccanismo attraverso il quale uno dei tumori più aggressivi del fegato (il carcinoma epatocellulare) è in grado di “difendersi” dalla chemioterapia. Il team è formato da ricercatori inglesi (University College of London, Queen Mary University of London e Nottingham Trent University), olandesi (University Medical Center of Groningen), estoni (Tallin University of Technology), australiani (University of Sidney), spagnoli (Campus Can Ruti) e italiani (Università di Palermo e di Catania, IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” e Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia).
Questo meccanismo coinvolge l’istone macroH2A1 che viene proposto come un nuovo target per la terapia di questa forma di tumore molto diffuso nella popolazione occidentale ed associato a vari fattori di rischio come alcune infezioni, l’eccesivo consumo di alcool, le malattie metaboliche e vari agenti inquinanti.
In questo studio il gruppo di Palermo, costituito da Francesca Rappa e Francesco Cappello del Dipartimento di Biomedicina Sperimentale e Neuroscienze Cliniche, ha condotto le indagini morfologiche per la valutazione del danno epatico, della localizzazione subcellulare e dei livelli immunoistochimici degli istoni macroH2A1.1 e macroH2A1.2 in vari modelli sperimentali. Cancer Research (I.F.: 9,329) è la rivista scientifica che si occupa di cancro più citata al mondo (http://cancerres.aacrjournals.org/site/misc/about.xhtml).
Info: http://cancerres.aacrjournals.org/content/early/2016/01/14/0008-5472.CAN-15-1336.abstract