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Chi sostiene i costi dell’open access e secondo quali modalità?

28-nov-2017

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I modelli possibili di sostenibilità economica sono diversi, e alcuni alternativi a quelli già diffusi sono allo studio. Attualmente una scelta molto diffusa in ambito open access è di far ricadere i costi su chi produce la ricerca invece che sui lettori, per assicurare la massima disseminazione.

Per i depositi istituzionali, i costi rientrano tra le spese di gestione dell'ente, tenuto conto degli evidenti vantaggi in termini di visibilità e prestigio.

Per le riviste, ci sono costi legati al workflow editoriale e alla garanzia di una peer review di qualità: circa la metà degli editori richiede all’autore il pagamento di una cifra per il processo di pubblicazione e i costi possono essere previsti nel budget iniziale per la ricerca o coperti dalle istituzioni di appartenenza (modello author pays). In genere gli editori open access assicurano condizioni particolari per i paesi in via di sviluppo o per enti con scarsi fondi.

Sempre maggiore è il numero di enti privati, fondazioni, centri di ricerca non istituzionali che offrono finanziamenti e programmi di sponsorship, richiedendo che le ricerche sovvenzionate con i propri fondi vengano rese pubblicamente disponibili in open access e impegnandosi di conseguenza a pagare i costi del processo editoriale.

Alcune piattaforme, inoltre, prevedono che l’accesso alla pubblicazione sia gratuito mentre ogni servizio a valore aggiunto (documento in formato pdf, esportazione del record bibliografico…) venga offerto a pagamento per ammortizzare le spese di autori, produttori e distributori.