Carcere dei penitenziati
I graffiti dei prigionieri nelle prigioni restaurate è il carcere segreto dell’Inquisizione, la prigione buia dove per due secoli, dai primi del Seicento al 1782, gli uomini inviati in Sicilia da Torquemada interrogarono e torturarono innocenti in nome di Dio. Una testimonianza unica al mondo che è insieme opera d’arte e atto d’accusa contro le ingiustizie del potere. Per gli uomini del Sant’Uffizio i carcerati erano eretici, bestemmiatori, fattucchiere, amici del demonio. In realtà molti erano artisti, intellettuali scomodi, nemici dell’ortodossia politica e religiosa. Oppure poveracci finiti negli ingranaggi di una gigantesca macchina di malagiustizia. Il carcere, interamente restaurato, apre eccezionalmente le porte mostrando le pareti interamente dipinte con disegni, racconti, preghiere. E raccontando le storie di chi dovette viverci per mesi o per anni. Come fra’ Diego La Matina, l’eroe di Leonardo Sciascia, il prigioniero che uccise l’inquisitore che lo interrogava. |