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Campo-scuola archeologico a Mozia. Tirocinio formativo internazionale per studenti e migranti

22-giu-2016

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La settimana scorsa, in concomitanza con la XIII campagna di scavo intrapresa dalla Missione dell’Università di Palermo, ha avuto inizio il Campo-scuola di addestramento archeologico nell’isola di Mozia/San Pantaleo dello Stagnone di Marsala. Tale attività sul campo, promossa per il quarto anno consecutivo dal Polo Didattico di Agrigento e dal Dipartimento di Culture e Società del nostro Ateneo, in collaborazione con la Soprintendenza di Trapani, la Fondazione Whitaker e il Comune di Marsala,  offre agli studenti iscritti ai corsi di laurea in Beni Culturali e in Archeologia l’opportunità di fare le prime esperienze sul campo e di apprendere nella teoria e nella pratica la metodologia e le tecniche dello scavo archeologico. Quest’anno, oltre a una ventina di nostri allievi, partecipano al Campo-scuola anche studenti provenienti dalle Università di Bologna e Tübingen, nonché un gruppo di migranti. 

Sin dal 1977 la Missione dell'Ateneo palermitano ha intrapreso una serie di ricerche e scavi archeologici nell'isola di Mozia (Marsala), una delle più importanti colonie fenicie del Mediterraneo. Le indagini sul campo, sospese alla metà degli anni ‘90, sono riprese nel 2013 su iniziativa di Gioacchino Falsone, ordinario di Archeologia Fenicio-punica; le tre campagne finora condotte hanno dato risultati estremamente significativi, che fanno presagire nuove e affascinanti scoperte, utili per la comprensione di vari aspetti della civiltà fenicia e punica in Sicilia.

La Missione, a carattere spiccatamente interdisciplinare, si avvale dell’opera di giovani archeologi e di specialisti di chiara fama a livello internazionale (topografi, antropologici, archeo-zoologi, paleo-botanici, storici delle religioni, etc.), che offrono le loro competenze professionali senza alcuna remunerazione. A questi ora si aggiunge un’équipe dell’Università di Tubingen coordinata dai proff. Jason Herrmann e Matthias Lang, che sta realizzando una prospezione geofisica, volta a individuare strutture sepolte utili alla ricostruzione dell’impianto urbanistico dell’antica città.

Ma da quest’anno il Campo-scuola si arricchisce anche della partecipazione di un gruppo di migranti di diversa provenienza (Pakistan, Gana, Gambia, Senegal, Liberia), residenti nello SPRAR di Contrada Perino (Marsala), che svolgono sullo scavo un tirocinio formativo. Questa iniziativa, realizzata grazie ad un protocollo di intesa tra l’Università di Palermo, il Comune di Marsala e il Consorzio Solidalia (che gestisce lo SPRAR), rappresenta oggi un’esperienza di integrazione sociale tra le più efficaci e fruttuose, mostrando come la presenza di rifugiati nei nostri territori possa costituire non un problema di ordine pubblico bensì una importante risorsa per lo sviluppo culturale, civile e sociale della Sicilia.