COOPERAZIONE/L’Ateneo di Palermo laurea a Bengasi i primi studenti arabi
Una laurea che è una testimonianza di scambio interculturale, di dialogo, di interesse verso i popoli dell’altra sponda del Mediterraneo. Sono quattro gli studenti libici che si sono appena laureati all’Ateneo di Bengasi, dove l’Università di Palermo ha varato nel 2005 un corso di Lingua e letteratura italiana che è l’unico presente nel mondo arabo, un corso al quale sono iscritti oggi 120 studenti, numero che si è triplicato rispetto agli inizi.
L’iniziativa è stata presentata all’incontro internazionale “Cooperazione nel Mediterraneo, diversità come risorsa, sviluppo come diritto” organizzato allo Steri dall’Ateneo in collaborazione con il ministero degli Affari esteri, la Crui e il network delle Università del Sud e inserito all’interno delle Giornate dell’economia del Mezzogiorno organizzate dalla Fondazione Curella.
“D’altro canto – ha riferito il delegato del rettore alle Relazioni internazionali, Pasquale Assennato - qui a Palermo oltre trecento studenti frequentano il corso di lingua e letteratura araba, e sempre a Palermo l’Ateneo organizza corsi di lingua italiana per stranieri aperti a tutti, e propedeutici all’eventuale frequenza ai corsi universitari, testimonianza che la lingua e la cultura sono elementi cruciali di collegamento”. E che, come ha aggiunto il rettore Roberto Lagalla, “le Università come luogo di confronto critico sono palestre naturali per la ricerca di canali di dialogo e di cooperazione”.
All’incontro hanno partecipato il direttore generale della Cooperazione del ministero degli Affari esteri, Elisabetta Belloni che ha invitato a sfruttare le opportunità offerte dai bandi europei a favore delle Università del Sud; monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria del vicariato di Roma, rappresentanti delle istituzioni (Francesco Musotto su delega del presidente della Regione; Pietro Alongi, vicepresidente della Provincia di Palermo; l’assessore comunale Maurizio Carta su delega del sindaco). Cuore della giornata, la lectio magistralis dell’ex ministro degli Esteri Gianni Michelis, preceduta dall’introduzione dell’arcivescovo di Palermo monsignor Paolo Romeo: “Il dialogo con il mondo arabo – ha detto Romeo – qui in Sicilia è meno sofferto che in altre parti d’Italia, basti pensare alle straordinarie stratificazioni del nostro patrimonio artistico o alle scuole per ragazzi arabi a Mazara del Vallo finanziate dallo Stato”. Secondo Romeo, “la caduta del muro di Berlino ha fatto di tutto il mondo un cortile e la globalizzazione, se non ancorata ai principi, rischia di innescare nuovi sfruttamenti per l’uomo e di aumentare la forbice tra povertà e ricchezza. E’ intollerabile che in un’economia avanzata ci siano migliaia di persone che muoiono di fame e nessuno se ne occupi più”. De Michelis ha ricordato la caduta del muro di Berlino, il cui ventennale ricorre tra pochi giorni, il 9 novembre, come uno spartiacque tra vecchio e nuovo mondo. “Fino ad allora – ha detto – due delle tre possibili direzioni di sviluppo dell’Italia, quella a nord-est e quella a Sud erano per diverse ragioni bloccate o tentennanti. Dopo, si aprirono grandi prospettive, non ancora del tutto realizzate”.
Oggi, venerdì 6 novembre, l’incontro prosegue con il seguente programma: alle 9.30, sarà William Gun, presidente dell’International association for humanitarian medicine, a parlare di “Medicina, salute e diritti umani nel processo di sviluppo globale”. A seguire, Joseph Mifsud, il presidente della Emuni University, il network di Università europee che ha base in Croazia, parlerà di istruzione e cooperazione per lo sviluppo”. Alle 11.30, la tavola rotonda, moderata da Stefania Giannini, rettore dell’Università stranieri di Perugia, che vedrà discutere medici, economisti, religiosi, esperti, impegnati in progetti di cooperazione internazionale: Pietro Busetta, Rosa Giaimo, Giuseppe Giunta, monsignor Benedetto Genualdi, don Rino La Delfa, Michele Masellis, Giuseppe Provenzano, Francesco Maria Raimondi. Nella sessione pomeridiana, alle 15, sarà la volta degli undici rettori del Sud Italia, che si confronteranno in un incontro sulla cooperazione universitaria coordinato da Massimo Caneva, del ministero per gli Affari esteri. Alle 16.45, introdotta dal presidente dell’Unesco Italia Gianni Puglisi, la lectio magistralis di Leonardo Urbani, urbanista, su “Una nuova politica per la cooperazione del Mediterraneo”. In conclusione, la dichiarazione finale da parte di Elisabetta Belloni e del rettore Roberto Lagalla. Il discorso conclusivo sarà tenuto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano.