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Assemblea generale di Unipa sul conflitto israelo-palestinese, confronto dialettico in nome della pace

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«Non possiamo rimanere indifferenti a quanto accade nel mondo e in Medio Oriente, quando è la vita umana ad essere drammaticamente colpita. Il nostro ateneo, oggi, ribadisce il suo ruolo nel campo della formazione e della informazione senza estremismi né strumentalizzazioni ma nella piena libertà del confronto di opinioni diverse e dell’inclusione di posizioni». Lo ha detto il rettore dell'Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri, durante l'assemblea generale di ateneo che si è svolta questa mattina, mercoledì 19 giugno 2024, presso l'aula magna "G.P. Ballatore" del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali.
 
Il rettore ha dato lettura del documento approvato dal Senato accademico, nelle scorse settimane, sottolineando la preoccupazione del massimo organo di governo politico dell'università palermitana sui fatti che stanno insanguinando la Striscia di Gaza, in particolare richiamandosi ai documenti Onu e alle più recenti posizioni internazionali.
 
Studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo hanno seguito il dibattito in presenza e collegati in diretta streaming da remoto. Oltre venti gli interventi che hanno animato il confronto in aula, tra cui alcuni giovani rappresentanti del movimento "Intifada Studentesca Palermo".
 
Tra le iniziative che l’ateneo intende attuare, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, è stata annunciata l’individuazione di fondi rivolti a studenti, ricercatori e docenti - la cui mozione approderà al Consiglio di amministrazione - con l’obiettivo di supportare il sistema educativo palestinese.
 
Sul tema dual use è stato presentato il percorso che porterà alla stesura del regolamento di ateneo. Studenti e docenti verranno chiamati, assieme al personale degli uffici, a dare un parere consultivo sulle norme da seguire e sulle modalità di controllo delle finalità di ricerca e di studio nei rapporti internazionali tra l’università, i centri di ricerca e le aziende per scongiurare usi militari di essi.
 
Filo conduttore della maggioranza degli interventi è stato il ruolo centrale dell’ateneo nel promuovere consapevolezza scientifica e culturale ma, anche nel creare occasioni di confronto democratico ribadendo una centralità del dialogo e della partecipazione alla base del ruolo stesso dell'università.
 
«Non abbiamo mai ignorato gli eventi drammatici del mondo, non l'abbiamo fatto con la guerra in Ucraina e non lo faremo oggi con il Medio Oriente. Continueremo a mettere al centro il ruolo culturale e scientifico della nostra Università chiamata a costruire un pensiero critico, libero e consapevole. Il nostro intento è di avvicinare anche posizione antitetiche per aggiungere un tassello al difficile percorso che guarda al dialogo tra i popoli come strumento di pace», ha concluso il rettore Midiri.