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Approvato il testo del Regolamento Didattico da inviare al MUR per il prescritto parere

3-lug-2024

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Approvato dal Senato Accademico, con parere favorevole del Consiglio di Amministrazione, il testo del Regolamento Didattico di Ateneo, che sarà inviato al Ministero dell’Università e della Ricerca per il prescritto parere. Dopo avere acquisito tale parere, che deve essere formulato entro 60 giorni, il testo del Regolamento sarà oggetto della definitiva delibera e potrà diventare operativo.

Il regolamento attualmente vigente era stato approvato nel 2019 e aveva subito delle minime modifiche obbligatorie nel 2023. In considerazione delle numerose novità intervenute negli ultimi anni in ambito didattico, si è quindi resa necessaria la riformulazione di diversi articoli.

Nel nuovo testo si sono prima di tutto adeguate le definizioni contenute nel primo articolo alle norme attualmente vigenti, inserendo anche alcune ulteriori definizioni rilevanti per le attività di internazionalizzazione (ECTS, learning agreement, trascript of records). Si sono inoltre rimossi i riferimenti alle Scuole, ove non pertinenti, e definite con maggiore precisione le caratteristiche delle attività affini e integrative da prevedere da parte dei Corsi di Studio.

L’articolo 9 del precedente regolamento è stato interamente riformulato, definendo con maggiore puntualità le caratteristiche dei Consigli di Corso di Studio, di Classe e Interclasse e prevedendo l’introduzione della figura del Coordinatore Vicario, con poteri definiti da apposita regolamentazione del Corso di Studio, per i corsi che hanno sede anche nei Poli Territoriali dell’Ateneo.

Al fine di pervenire a una maggiore omogeneità nella determinazione del rapporto tra ore di didattica erogate dal docente e CFU, viene previsto che esso venga determinato, per ciascun corso di studi, dal Dipartimento o dalla Scuola, sulla base di Linee guida di Ateneo e degli specifici obiettivi formativi.

Per gli insegnamenti erogati in modalità a distanza, viene previsto che la didattica, per ogni modulo, sia suddivisa in didattica erogativa a distanza (basata su contenuti preparati dai docenti e svolta prevalentemente in modalità asincrona) e didattica interattiva a distanza, con interazione con gli studenti guidata dal docente o da un tutor e lo svolgimento di attività interattive e collaborative svolte a distanza. Si prevede che l’insieme di didattica erogativa a distanza e interattiva a distanza costituisca una unità didattica, corrispondente a 1 CFU, nella quale il rapporto tra attività erogativa e interattiva sarà indicato nelle schede di insegnamento e dovrà essere pari ad almeno 2,5.

È stato inoltre introdotto un nuovo articolo relativo ai Corsi di Studio abilitanti alle professioni, identificati come quelli che conferiscono un titolo accademico e l’abilitazione allo svolgimento di una specifica professione, e ai Corsi di Studio ad orientamento professionale, che sono lauree che offrono una formazione specifica e diretta verso una professione.

Per adeguare il regolamento alle nuove norme sul cosiddetto Erasmus italiano, è stato inoltre introdotto un articolo sulla mobilità nazionale, che prevede la possibilità di acquisizione di crediti formativi presso altri Atenei italiani sulla base di convenzioni di mobilità stipulate tra le istituzioni interessate.

L’articolo 24, relativo all’articolazione degli insegnamenti, è stato semplificato prevedendo che ciascun modulo didattico possa avere una attribuzione di cfu minore di 6 nel caso in cui sia riferibile ad attività affini o integrative, rimuovendo il minimo di tre cfu precedentemente previsto. Per gli insegnamenti facenti riferimento ad attività di base o caratterizzanti, si prevede che l’assegnazione di un numero di cfu inferiore a 6 sia possibile soltanto nei termini e nei casi previsti dalla normativa vigente, richiedendo comunque una delibera motivata del Consiglio di Dipartimento o della Scuola, approvata dal Consiglio di Amministrazione a seguito di parere del Senato Accademico.

Con riferimento alle prove di verifica, viene esplicitato che si svolgono in presenza e che eventuali deroghe, nel caso di studenti in situazioni specifiche, debbano essere previste dalla normativa vigente o da apposito Regolamento di Ateneo ovvero, in casi di emergenza adeguatamente motivati, da provvedimento del Rettore.

Nel nuovo Regolamento si prevede che il raggiungimento dell’impegno orario del carico didattico istituzionale possa essere conseguito anche attraverso insegnamenti o moduli erogati nelle Scuole di Specializzazione o in cicli di Dottorato istituiti presso l’Ateneo, laddove l’espletamento di tali attività sia documentato in un apposito registro predisposto dal Senato Accademico, anche con modalità informatiche, consegnato al responsabile della struttura didattica competente.

È stato infine inserito un nuovo articolo relativo alle micro credenziali, ovvero le certificazioni che attestano l’acquisizione di competenze specifiche relative ad abilità particolari. Si prevede che le attività che permettano di conseguire micro credenziali siano strutturate in moduli che consentano l’acquisizione delle competenze specifiche in modo progressivo, con obiettivi di apprendimento chiari, misurabili e collegati direttamente alle competenze che verranno valutate. Nello stesso articolo, si fa inoltre riferimento agli Open Badge, cioè ai certificati digitali utilizzati per riconoscere e convalidare le conoscenze, le realizzazioni e le competenze acquisite. L’assegnazione di un Open Badge può avvenire attraverso il completamento di un corso formativo, la dimostrazione di competenze specifiche attraverso prove pratiche o progetti, la partecipazione attiva a programmi di volontariato o di formazione, la sperimentazione di attività di didattica innovativa centrate sullo studente. Si prevede che l’Ateneo possa rilasciare micro credenziali e Open Badge anche a docenti, personale Tab e altre tipologie di soggetti, nel contesto di attività formative e professionali e di volontariato.