Al via i lavori del progetto SIS-NET, coordinato da UniPa e diretto a creare reti cliniche e identificare markers precoci utili a contrastare le infezioni severe e le sepsi
Si è svolto al Complesso Monumentale dello Steri, sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo, il kick-off meeting di Severe Infections and Sepsis clinical NEtwork for identification of clinical and diagnostic markers, immunological monitoring and “Target and tailored” therapies for adults, children and patients admitted to intensive care units (SIS-NET), progetto di ricerca che coinvolge a livello nazionale 17 partner pubblici e privati, tra Università, IRCCS, aziende ed enti privati accreditati e Società Scientifiche (SIAARTI), e di cui è capofila l’Ateneo di Palermo.
Il progetto, finanziato dai fondi previsti dal bando a cascata PNRR emanato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), prevede la creazione di una rete nazionale, composta da unità di terapia intensiva per adulti e neonatali, dipartimenti di malattie infettive e pediatria, laboratori di microbiologia e immunologia, e permetterà la creazione di una rete clinico-diagnostica che sia in grado di raccogliere dati in modo tempestivo e coordinato a livello nazionale, così come la progettazione di studi clinici multicentrici per valutazioni diagnostico-prognostiche.
L’incontro è stato aperto dai saluti della prof.ssa Anna Teresa Palamara, Direttrice del Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS, che ha evidenziato come le reti cliniche siano un puntello fondamentale per contrastare efficacemente le emergenze infettive. «Voglio sottolineare due parole chiave del progetto INF-ACT: Ricerca e Sanità pubblica – ha dichiarato la prof.ssa Palamara – Con il Progetto SIS-NET, che va ad estendere ed integrare gli obiettivi del Nodo di ricerca coordinato da ISS, intendiamo puntare sulle eccellenze del Paese per costruire una realtà di ricercatori e clinici che possano costituire una infrastruttura collaborativa stabile che guardi anche oltre la fine del progetto».
SIS-NET fa capo allo Spoke 4 del Partenariato Esteso PNRR INF-ACT, progetto che, tra le varie tematiche di ricerca, si prefigge l’obiettivo di strutturare reti cliniche per l'identificazione e il monitoraggio delle infezioni emergenti a livello nazionale. «Questo progetto, finanziato con circa 5 milioni di euro distribuiti su 17 istituzioni sparse sul territorio nazionale, permetterà di raggiungere ed estendere questo obiettivo per facilitare la standardizzazione e la condivisione dei dati clinici a livello nazionale tra terapie intensive (anche pediatriche e neonatali) e dipartimenti ospedalieri coinvolti nella valutazione, la diagnostica e lo studio delle malattie infettive», ha dichiarato Federico Forneris, Presidente della Fondazione INF-ACT.
Sono poi seguiti i saluti del Rettore dell’Università di Palermo, prof. Massimo Midiri, che ha ribadito che “il progetto potrà garantire la raccolta tempestiva e capillare di dati clinici ed epidemiologici e la clusterizzazione di sottoinsiemi di pazienti in base alle loro caratteristiche, ponendo le basi per miglioramenti terapeutici. UniPa è orgogliosa dei propri Ricercatori e dei propri Dirigenti Amministrativi che stanno supportando e supporteranno un progetto di ricerca di pubblica utilità”.
La sessione introduttiva è proseguita con l’intervento del Prorettore alla Ricerca, al Trasferimento Tecnologico e ai Rapporti con l’Amministrazione, prof. Andrea Pace, che ha sottolineato lo sforzo e l’impegno profuso da UniPa e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, a cui i ricercatori afferiscono. A tal proposito, la Direttrice Generale del Policlinico Giaccone, dott.ssa Maria Grazia Furnari, ha menzionato l’importante funzione di una Azienda Ospedaliera Universitaria nel rappresentare appieno il luogo dove ricerca e buona sanità crescono e si sviluppano.
Il Direttore del Dipartimento di Medicina di Precisione in Area Medica, Chirurgica e Critica dell’Università di Palermo, prof. Giorgio Stassi, ha evidenziato l’importanza degli investimenti sul sistema città/università che ha consentito a una città e a un Ateneo come Palermo di essere capofila di un progetto tanto importante.
Dopo i saluti istituzionali, i lavori del kick-off sono stati aperti dall’introduzione del referente scientifico del progetto SIS-NET, prof. Antonino Giarratano, docente del Dipartimento di Medicina di Precisione in area Medica, Chirurgica e Critica di UniPa, il quale ha sottolineato come la necessità principale sia ora quella del rispetto degli obiettivi sfidanti previsti e delle tempistiche che sono comuni a tutte le progettualità con finanziamento PNRR. «L’obiettivo di salute pubblica che ci hanno attribuito è importantissimo e la mancanza di un sistema di reti cliniche è stato drammatico nella recente era Covid-19 – ha spiegato il prof. Giarratano – Abbiamo tempi ristretti, ma siamo sicuri che porteremo risultati significativi grazie a un progetto di ricerca che costituisce un adeguamento dei sistemi di monitoraggio e di contrasto delle infezioni ai contesti europei. Le reti nazionali mediante la condivisione delle risorse favorirà lo scambio di informazioni allo scopo di prevenire infezioni severe e sepsi sia da parte di patogeni comunitari sia acquisiti in ospedale. Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria che, solo in Italia, colpisce ogni anno circa 250mila persone, con esito purtroppo fatale nel 25% dei casi (60.000 morti l’anno). Il kick-off meeting è stato un momento importante che, tra l’altro, ha visto il CNEC_ISS licenziare le prime linee guida italiane sulla sepsi e lo shock settico».
Sono poi seguite le presentazioni da parte dei ricercatori coordinatori delle proposte di ricerca di Area Intensivologica, di Area Infettivologica e di Area Pediatrica, che con il contributo decisivo dei ricercatori di Area Microbiologica e Immunologica, produrranno l’avvio del progetto.
L’incontro si è concluso con diversi tavoli tematici divisi per area.
«Il progetto di ricerca SIS-NET ha ufficialmente iniziato i suoi lavori – ha commentato il prof. Giarratano – I 50 Ricercatori coinvolti nella “massa critica” del progetto, e gli oltre 150 che parteciperanno in rete, contano entro i prossimi 18 mesi di dare un risultato tangibile che permetta all’ISS e al SSN italiano di aprire una nuova era nel controllo delle infezioni severe e delle sepsi negli adulti e in età pediatrica».