Al Dipartimento Stebicef kick-off meeting del progetto “Scarti Ittici: Valorizzazione e sfruttamento biotecnologico - Screening”
Giovedì 12 luglio 2018, alle ore 9.30 presso l’aula A della Sezione di Biologia animale ed Antropologia biologica del Dipartimento Stebicef, in via Archirafi, 18 a Palermo, si terrà il kick-off meeting del progetto “Scarti Ittici: Valorizzazione e sfruttamento biotecnologico - Screening” finanziato dal PO Feamp misura 1.26 innovazione nel settore della pesca dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea.
Il progetto che durerà 12 mesi sarà sviluppato da un partenariato costituito dall’Università degli studi di Palermo, Dipartimento STEBICEF, in qualità di capofila del progetto, il Consorzio di Gestione della Pesca Artigianale di Lampedusa e Linosa - CO.GE.PA e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A. Mirri” – IZSS.
“Gli obiettivi generali della Blue Economy – spiega il prof. Vincenzo Arizza, Associato di Zoologia presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche, Chimiche e Farmaceutiche – STEBICEF – tendono a concepire il rapporto tra le attività umane e naturali come una relazione, anziché come una competizione, che guida le attività umane ad imitare la natura nella capacità di non generare rifiuti. La Blue Economy pertanto, propone Prodotti derivanti dalle risorse naturali dal loro utilizzo intelligente, Reimpiego di tutto ciò che viene scartato e che permette alla fine di generare profitti, nuova occupazione, qualità ambientale e cultura di sistema esaltando le qualità del territorio e aiutando a risolvere le problematiche ambientali e sociali. L’obiettivo dell’intervento proposto sarà quello contribuire alla sostenibilità della pesca tramite l’utilizzazione biotecnologica (KET) degli scarti della filiere ittica, attraverso l’industrializzazione di processi pilota già messi a punto tra cui quello dell’estrazione del collagene e la sua utilizzazione in ambito cosmetico, medicale e nutraceutico. I processi produttivi, una volta messi a punto, potranno essere trasferiti alle strutture commerciali della filiera della pesca che li potranno utilizzare per realizzare, in proprio o in forma consortile, una struttura di trasformazione degli scarti e della commercializzazione dei suoi derivati. Pertanto, l’obiettivo del progetto vuole trasformare lo scarto della filiera ittica da rifiuto a risorsa”.