Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

ATENEO/Il rettore aderisce all’appello “anti-casta” lanciato da Fiandaca e Scordato

12-ott-2012

Ascolta

Il rettore dell’Università Roberto Lagalla aderisce all’appello “anti-casta” lanciato dal giurista Giovanni Fiandaca e dal presbitero don Cosimo Scordato, i quali hanno chiesto ai dieci candidati a presidente della Regione tre impegni tali da convincere l’elettorato a non astenersi dal voto: ridurre il numero dei deputati a 50, abolire i trasferimenti di denaro ai gruppi, dimezzare il consesso dei deputati regionali rispetto a quello dei senatori della Repubblica.
“In questo momento – dice il rettore – è più che mai opportuno chiedere a politici e amministratori di impegnarsi concretamente per restituire fiducia nelle istituzioni alla collettività, e a tenere alto il dibattito sull’etica e sull’impegno civile, temi che investono tutti”. Per le stesse ragioni il rettore dà un “appoggio forte e convinto” alle parole del cardinale di Palermo, Paolo Romeo, che ha invitato gli elettori a non votare per i corrotti, rifiutando però la tentazione dell’astensionismo. “Ancora una volta – dice Lagalla – il cardinale trova parola di grande forza per puntare i riflettori sui temi della giustizia, della convivenza civile, della responsabilità collettiva”.
Testo dell’appello
“La gravissima crisi della politica, che in Sicilia si è tradotta nel dissennato sperpero di risorse finanziarie enormi, impedisce di considerare le imminenti elezioni regionali una normale tornata elettorale. Come cittadini non possiamo esercitare col dovuto senso di responsabilità il nostro diritto di voto senza verificare, preventivamente, se sussistano le condizioni minime perché si avvii una inversione di tendenza nel modo di concepire e gestire il governo politico della Sicilia. In questa situazione, astenersi dal voto diventa una tentazione irresistibile come forma di obiezione di coscienza democratica volta a denunciare la necessità di terapie più radicali. Pertanto, l’unica via che riteniamo percorribile per evitare la scelta astensionista consiste in una precisa assunzione, da parte di tutti i canditati a presidente, dei seguenti tre obiettivi programmatici, da realizzare entro il primo anno della nuova legislatura regionale:
1. Ridurre a 50 il numero dei componenti dell’Assemblea regionale siciliana;
2. Abolire il finanziamento dei gruppi parlamentari, garantendo il funzionamento
degli uffici con personale dipendente dall’assemblea;
3. Ridurre le indennità e le altre forme di compensi dei deputati regionali in misura tale da non superare il 50 per cento delle corrispondenti somme previste per i senatori della Repubblica”.