Alzheimer, la ricerca torna in Italia e parla al femminile
Martina Bracco, 26 anni, è una delle ricercatrici premiate dal Ministero dell’Istruzione con un assegno di ricerca, per un progetto di ricerca sull’Alzheimer, bandito dall’Università degli studi di Firenze e dalla raccolta fondi realizzata da Coop Italia e da AIRAlzh, Associazione ricerca Alzheimer.
La cerimonia si è svolta presso il Ministero dell'Università in occasione della presentazione della "Rete Nazionale dei Giovani Ricercatori impegnati nella ricerca sulla Malattia di Alzheimer e sulle altre Demenze".
Grazie a questa borsa di studio la ricercatrice palermitana lascerà l’Università di Glasgow per continuare la sua ricerca a Palermo presso il laboratorio del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione dell’Università di Palermo, diretto dal prof. Massimiliano Olivieri.
“Si tratta di una ricerca prodotta dal nostro laboratorio – dichiara il prof. Massimiliano Oliveri, Ordinario di Neuroscienze Cognitive - e un riconoscimento prestigioso per UNIPA che rientra in questo modo nella rete di eccellenze selezionate per la ricerca in questo campo”.
Lo studio prevede l’utilizzo di un protocollo di riabilitazione che attraverso elettrodi poggiati sulla testa del paziente inviano di impulsi magnetici o elettrici, per far funzionare al meglio l’encefalo.
“Quello dell’Alzheimer è un campo ampio e poco esplorato - ha dichiarato la ricercatrice -. Per questo l’ho scelto ed è importante per trovare possibilità di cura e riabilitazione per una malattia che non ha ancora una cura. Per il progetto spero di riuscire ad ottenere un protocollo efficace per la riabilitazione. Per il futuro spero di continuare in questo settore della ricerca. Capisco chi va altrove perché le possibilità sono poche, sarebbe perfetto fare il proprio lavoro qui e mantenere i frutti in Italia”.