Recupero delle tartarughe marine, il Centro regionale diventa di referenza nazionale
Raggiunge un importante traguardo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Il Centro regionale di monitoraggio e recupero di tartarughe e cetacei diventa Centro di referenza nazionale. Un passaggio significativo di competenze che l’Istituto ha voluto sottolineare liberando in mare, nella caletta di sant’Erasmo al Foro Italico, una tartaruga della specie Caretta caretta - chiamata Lilo, dal nome di un personaggio di Walt Disney - dotata, per la prima volta in Sicilia, di un localizzatore satellitare. Un sofisticatissimo meccanismo tecnologico prodotto negli Stati Uniti, che permetterà, per un anno e mezzo, ai biologi marini di conoscere gli spostamenti delle Carette carette, studiarne i flussi migratori, capire quali sono le temperature ideali per la loro sopravvivenza e le rotte che preferiscono. Insomma, gli studiosi saranno in grado di scoprire i segreti di questi meravigliosi esemplari marini.
“Assistere alla liberazione di questa tartaruga è un momento particolarmente emozionante – ha commentato il Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari –. Riconoscere il Centro regionale di monitoraggio delle tartarughe marine come un punto di riferimento scientifico a livello nazionale è un risultato importantissimo per tutto il nostro territorio e i nostri mari. Sempre più ritengo opportuno rafforzare le collaborazioni per riuscire a fare sistema per dare alle nostre eccellenze il sostegno, il valore e la rilevanza che meritano”.
Il Centro di monitoraggio dello Zooprofilattico, nato nel 2013, è un grande osservatorio di tutte le coste siciliane, che tiene sotto controllo la situazione epidemiologica relativa agli spiaggiamenti. Quando le tartarughe recuperate sono ancora vive, contattato dalle varie Capitanerie di porto, interviene per ripristinare le loro funzioni organiche.
Soddisfatto il direttore sanitario dell’Istituto, Santo Caracappa: “Il primo passo che faremo sarà quello di metterci in contatto con i referenti dei singoli Istituti Zooprofilattici d’Italia e le associazioni di settore per coordinarne le attività – ha spiegato -. Inoltre, forniremo assistenza tecnico-scientifica al ministero della Salute per l'elaborazione di piani di controllo e sorveglianza e cureremo l’organizzazione di corsi di formazione per il personale del servizio sanitario nazionale”.