Parte il restauro del “Soffitto delle meraviglie” dello Steri
Il “soffitto delle meraviglie” della Sala Magna dello Steri, un’enciclopedia medievale di dipinti estesi oltre 236 metri quadrati, sarà protagonista di un imponente progetto di restauro che arriva dopo gli allarmi sugli attacchi di insetti e i rischi di deterioramento della straordinaria opera, realizzata tra il 1377 e i 1380.
Gli Argonauti, Giasone e Medea, una testa di Cristo di stampo giottesco, le due madri del giudizio di Salomone, Susanna al bagno, cortigiani e falconieri. Le storie dell'Antico Testamento, la guerra di Troia, i drammi d'amore legati ai cicli di re Artù e Carlo Magno; e ancora, iscrizioni, stemmi araldici, temi vegetali, temi geometrici e drôleries: il soffitto ligneo della sala Magna al piano nobile del palazzo dei Chiaramonte va letto come una vera e propria enciclopedia medievale, realizzata per volere di Manfredi III.
“Abbiamo avvistato da tempo questo intervento necessario al soffitto dell’aula Magna – afferma il rettore Roberto Lagalla – per assicurare una conservazione adeguata di un manufatto così straordinario. Oggi finalmente nell'ambito delle disponibilità consentite dal Piano del Sud che ci ha portato a potere realizzare e programmare una serie di interventi importanti, rientra il restauro e la messa in sicurezza delle strutture portanti del soffitto che soffrono di una infestazione termitica”.
I restauri saranno curati dall'ufficio Servizi tecnici dell'università, guidato dall'architetto Costanza Conti che ha reso noti i risultati di un primo intervento pilota. E' un sistema complesso di immagini "popolari, vero esempio di "pitture da soffitto" che occupano uno spazio di quasi ventotto metri per otto metri e mezzo: 24 travi a sezione rettangolare sostenute da mensole, divise da una larga fascia longitudinale. Tempo e agenti esterni, umidità e termiti l'hanno molto danneggiato ed oggi ha addirittura problemi di stabilità: è quindi ancora più urgente un intervento di restauro affidato ai Servizi Tecnici dell'Università, con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali e la preziosa collaborazione di specialisti del settore.
Il progetto, che partirà nel 2016, costerà oltre due milioni di euro finanziato con fondi Cipe e compreso nell'accordo di Programma - Quadro sottoscritto dall'Ateneo all'interno del Piano Nazionale per il Sud, un accordo che porta a Palermo sessanta milioni di euro per le opere e i restauri legati all'Ateneo. Il restauro del soffitto dello Steri, che verrà interamente smontato, durerà 20 mesi. E' già stato eseguito un primo step, un intervento pilota su alcune travi, due pannelli decorati e quattro tavolette, parte dei cosiddetti tasselli "fuori posto" del soffitto, oggetto di un piccolo "giallo" che sarà oggetto della mostra documentaria che aprirà la serie di eventi de le “Vie dei Tesori”, venerdì 2 ottobre alle 18. La mostra è curata da Alessandro Marco e Costanza Conti. Le tavolette, cosiddette "fuori posto", erano conservate a Palazzo Abatellis: sono quattro - L'abbraccio dei due amanti; Capriolo; Donna seduta in verziere e Drolerie - furono affidate al museo in occasione dei restauri diretti da Giuseppe Patricolo a partire dal 1898: in questa occasione le tavolette furono smontate, furono protagoniste di un piccolo "giallo", ma non furono mai ricollocate nel soffitto. Il loro restauro è stato realizzato in collaborazione tra l'Ateneo e Palazzo Abatellis.