PRIMA EDIZIONE
Nella giornata del 15 Ottobre 2019, anniversario della scomparsa di quello che può essere definito come il padre dell’anatomia moderna, ossia Andrea Vesalio, si è svolto presso i locali dell’Istituto di Anatomia Umana del Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica avanzata dell’Università di Palermo un evento che ha attirato un elevato numero di visitatori, fra addetti ai lavori, scolaresche e semplici curiosi. Nell’arco dell’intera giornata si è assistito a un via vai continuo di visitatori che hanno approfittato dell’iniziativa per visitare un percorso guidato attraverso il quale è stata illustrata la storia e la tradizione di quella che può considerarsi una delle discipline più importanti nella formazione di tutti gli specialisti in ambito medico, che a Palermo è stata fondata da Giovanni Filippo Ingrassia nel XVI secolo.
Gli ospiti sono stati guidati attraverso diversi locali, ognuno dei quali mostrava uno degli aspetti che riguardano l’anatomia e le differenti realtà che caratterizzano il corpo umano.
L’evento ha svelato un mondo affascinante ma che spesso può apparire criptico ai non addetti ai lavori. Seguendo un percorso guidato e sotto la costante supervisione di tutor esperti nelle diverse branche dell’anatomia umana, i visitatori si sono ritrovati catapultati all’interno di una realtà che ha affiancato aspetti storici e futuristici inerenti l’insegnamento dell’anatomia umana.
Il percorso ha previsto inizialmente un’immersione nell’Anatomia del passato, attraverso una visita della “Collezione di Anatomia Umana” presente all’interno dell’istituto, in cui è stato possibile ammirare le cere realizzate dalla scuola ceroplastica siciliana a partire dal secolo XVIII raffiguranti teste e diverse strutture anatomiche utilizzate in passato a scopo didattico; all’interno della collezione sono presenti inoltre modelli in cera raffiguranti lo sviluppo embrio-fetale realizzati dai fratelli Ziegler, Adolf e Friedrich, a Friburgo, a fine ‘800.
Nelle teche adiacenti, i visitatori hanno potuto osservare diversi strumenti utilizzati nelle dissezioni anatomiche e preparati istologici risalenti ai primi del ‘900. La prima parte della visita si è conclusa con la visione di volumi anatomici datati a partire dal 1557 in cui è possibile ammirare la stretta correlazione fra arte e anatomia, come appare dalle illustrazioni che richiamano l’arte rinascimentale.
Spostandosi di pochi metri, un salto temporale ha riportato gli ospiti nel presente, all’interno dell’ampia sala di anatomia macroscopica nella quale sono state illustrate diverse strutture che compongono il nostro organismo, utilizzando moderni modelli anatomici e manichini solitamente utilizzati all’interno dei tirocini didattici, che permettono di riprodurre in ambiente controllato tutti quegli atti medici “di base” che un giovane medico si ritrova ad affrontare durante il percorso della sua formazione professionale: effettuare un prelievo ematico, la misurazione della pressione sanguifera, procedure di intubazione, etc.
Una volta completata la descrizione delle strutture macroscopiche, il tour è proseguito con l’analisi e la descrizione di tutte quelle strutture non apprezzabili ad occhio nudo. Infatti, tramite delle postazioni attrezzate con microscopi ottici e corredate da preparati istologici di diversa natura, i visitatori si sono addentrati all’interno del mondo microscopico e delle sue componenti tissutali e cellulari. Il tour è proseguito con la visita di uno dei laboratori scientifici, quello di fotomicroscopia, nel quale è stato possibile visionare alcune fra le più moderne macchine utilizzate nell’analisi microscopica di cellule e tessuti.
Infine, i visitatori sono stati invitati visitare l’Aula Magna (dedicata alla memoria del prof. Enzo Nesci), un Anfiteatro Anatomico risalente agli anni ’30 del secolo scorso, dove hanno potuto visionare un video sulle varie attività didattiche e scientifiche svolte quotidianamente all’interno dell’Istituto anatomico nonché utilizzare le più moderne strumentazioni in dotazione all’istituto per l’insegnamento attraverso hardware e software di anatomia virtuale.
A corollario è stata effettuata una campagna informativa sulla possibilità della donazione del proprio corpo alla ricerca scientifica in Sicilia, avendo l’Università da poco attivato il Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Valorizzazione del Corpo donato alla Scienza che mette al centro dell’attività dei propri ricercatori la salma inanimata che può essere liberamente donata post-mortem da ogni cittadino, a vantaggio delle Istituzioni accademiche come la nostra che possono accoglierla e utilizzarla per la ricerca e l’alta formazione dei giovani medici.